"Tanto tempo fa ho sognato di fare l'architetto, la mia anima aveva mille e poliedriche idee.

Un giorno il sogno si avvera ed eccomi finalmente a disegnare gli spazi della casa del primo committente, spazi innovativi, certamente movimentati r scomposti come il cubismo di Picasso. Da lì in avanti è stato un susseguirsi di proposte sempre più inusuali e personalizzate".


Ma l'architetto vuole fare anche altre esperienze ed è così che approda nella pubblica amministrazione, passando dal "cucchiaio' alla "città" (cit. Le Corbusier), dall'architettura d'interni al territorio, con una strizzatina d'occhio ai borghi storici da sempre nel proprio DNA.